L’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale (AI) nei contesti Agile e Scrum sta trovando applicazioni sempre più concrete. In particolare, backlog management, forecasting e identificazione precoce dei rischi sono ambiti concreti in cui soluzioni basate su machine learning possono offrire un contributo pratico e misurabile, senza intaccare i principi di fondo del framework.
Applicazioni dell’AI nel backlog refinement
Tra le aree più promettenti si trova il refinement continuo del Product Backlog, attività fondamentale per garantire che rimanga ordinato, comprensibile e pronto per la pianificazione del prossimo Sprint. L’uso di modelli NLP (Natural Language Processing) consente di classificare e arricchire automaticamente gli elementi del backlog. Algoritmi di clustering come K-means o DBSCAN possono individuare pattern ricorrenti tra user story e task, proponendo accorpamenti o suddivisioni coerenti con le caratteristiche storiche del lavoro svolto.
Un esempio concreto è l’impiego di modelli di embedding semantico per suggerire duplicati o dipendenze non dichiarate tra item. Queste funzionalità, integrate in strumenti di backlog management, agiscono come supporto analitico per Product Owner e team, lasciando alla valutazione umana le decisioni finali.
Forecasting Sprint tramite modelli predittivi
Accanto al refinement, anche la previsione della capacità di consegna può trarre beneficio da un approccio più strutturato. Tecniche di forecasting come ARIMA, Prophet di Meta o modelli basati su regressione polinomiale permettono di analizzare l’andamento storico di throughput e cycle time con maggiore precisione rispetto ai metodi tradizionali.
Applicando un modello ARIMA ai dati di throughput di un team, è possibile stimare con un margine di incertezza calcolato in modo realistico, il numero di item completabili nelle prossime iterazioni. Una maggiore precisione nelle stime risulta particolarmente utile quando si osservano cambiamenti nei dati, rendendo più concrete le conversazioni durante lo Sprint Planning o quando si pianificano futuri rilasci.
Supporto allo Sprint Planning tramite intelligenza artificiale
Proseguendo nell’esplorazione delle applicazioni concrete, è possibile considerare lo Sprint Planning come un momento in cui l’intelligenza artificiale può contribuire a supportare la definizione dello Sprint Backlog e dello Sprint Goal. Il team seleziona gli elementi del Product Backlog da includere nello Sprint e pianifica il lavoro necessario per creare un incremento di valore, tenendo conto della propria capacità e delle priorità.
Strumenti di AI possono analizzare i dati storici per suggerire combinazioni di item che, in base a contesti simili del passato, risultano compatibili con la capacità del team. Un modello addestrato su Sprint precedenti, può stimare la probabilità di completamento di un insieme di item. Le indicazioni fornite dai modelli non sostituiscono la conversazione tra Product Owner e Developers. Possono però arricchire il confronto, offrendo un punto di partenza per valutare insieme opzioni diverse e costruire uno Sprint Goal condiviso.

Identificazione precoce dei rischi con anomaly detection
Quando si parla di gestione dei rischi, esistono tecniche di “anomaly detection” che aiutano a individuare comportamenti insoliti nel flusso di lavoro. Algoritmi come Isolation Forest o modelli basati su autoencoder possono analizzare i tempi di ciclo, i work item in corso e i cambiamenti di throughput per individuare deviazioni significative prima che diventino problematiche.
Se, ad esempio, la durata media di completamento di una certa classe di lavoro mostra un’impennata anomala rispetto al comportamento storico, il sistema può allertare il team in tempo utile per investigare.
Implicazioni pratiche
Un prerequisito spesso sottovalutato per integrare in modo efficace strumenti di intelligenza artificiale, è la qualità dei dati: metriche attendibili e un tracciamento accurato delle iterazioni costituiscono la base su cui costruire modelli utili. Quando queste condizioni vengono a mancare, l’addestramento dei modelli predittivi rischia di produrre risultati fuorvianti, rendendo gli strumenti meno affidabili e introducendo distorsioni nel processo decisionale.
Inoltre, è importante che ogni introduzione dell’intelligenza artificiale rispetti i principi di Scrum, dove trasparenza, ispezione e adattamento restano prerogative umane. Gli strumenti devono fungere da estensione analitica della capacità decisionale del team, non sostituirla. Per questo motivo, è consigliabile procedere per piccoli passi, sperimentando applicazioni mirate e monitorando l’effettivo valore aggiunto.
Integrazione dell’AI nel lavoro quotidiano di un team Scrum
L’adozione di tecniche di intelligenza artificiale come complemento a Scrum, apre opportunità concrete per migliorare alcuni aspetti della gestione del progetto, come backlog management, forecasting e risk management. I risultati più efficaci si ottengono quando l’AI viene impiegata come strumento al servizio della capacità decisionale del team. Quando si scelgono con cura gli ambiti in cui applicare il machine learning e si gestiscono bene i dati, diventa più semplice utilizzare questi strumenti nel lavoro di ogni giorno, restando fedeli ai principi agili.
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